Baby Web Reputation

D’istinto, sono sempre stata protettiva nei confronti dei miei figli. Anche per quanto riguarda la divulgazione della loro immagine. Pur avendo raccontato aneddoti del mio primo, il Piccolo Esploratore, qui sul blog, di tanto in tanto, ho sempre oculatamente centellinato la pubblicazione di sue immagini sui social. E’ anche vero che, avendolo cresciuto all’estero dai 5 mesi ai suoi 2 anni, di foto gliene abbiamo fatte. Col cellulare, con la reflex… le inviavamo a nonni, zii e qualche amico per condividere i momenti più piacevoli della sua crescita. Quando siamo tornati in Italia questa esigenza, o nostro vezzo, era venuto meno, lui era cresciuto, aveva scoperto il super potere della corsa e, anche volendo, per diverso tempo non sono più riuscita a trovare il tempo di immortalarlo. E poi le giornate hanno cominciato a scorrere veloci, son cambiate le dinamiche quotidiane, lui ha cominciato a dialogare e quindi a richiedere un tipo di presenza diversa, più strutturata… e di fotografie quasi non gliene abbiamo fatte più.

Poi è successo che a tre anni compiuti e con una certa cognizione di causa, poco tempo fa, il mio Piccolo Esploratore mi ha detto placidamente:

“sai, mamma, non mi piacciono le foto”. È stato così sincero, pulito e chiaro nell’esternare questo suo pensiero che non ho potuto far altro che accogliere col sorriso la richiesta di non essere più fotografato. Per lo meno al di fuori di quelle circostanze in cui scattare una foto è normale e divertente: riunioni di famiglia, compleanni, feste particolari… In cuor mio avevo percepito da tempo il suo disagio a saper di essere immortalato in foto o video, ma sentirgli esternare questa richiesta precisa, lucida messa a fuoco di un suo piccolo disagio, se da una parte mi ha sorpresa positivamente, dall’altra mi ha dato modo di riflettere.

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I punti su cui vorrei portare la vostra attenzione sono più o meno questi:

Cosa ci dice che un domani questa generazione di bambini, la prima così massicciamente esposta sui social, apprezzerà tutto questo?

Chi da a noi genitori il diritto di pubblicare sui media le immagini dei nostri figli, a maggior ragione se per finalità lucrative?

Come facciamo a sapere che un domani la reputazione virtuale con cui avremo segnato questi bambini, non li lederà in qualche modo?

L’argomento è spinoso e delicato e va’ chiaramente affrontato.

Mentre io continuerò a seguire il mio istinto preservativo centellinando la pubblicazione di foto dei miei figli, cedendo talvolta alla condivisione per vanità materna; nel mondo della sociologia, della psichiatria, e della giurisprudenza, invece, menti fini dedite alla tutela dei minori, stanno studiando questa non trascurabile questione, impegnandosi a trovare le risposte più adeguate da tradurre in documenti di rilevanza scientifica e giuridica.

Nel foro di Mantova è emersa una giovane e grintosa avvocatessa, Camilla Signorini, salita agli onori della cronaca per aver ottenuto quello che è noto nell’ambiete legale come “il Patto di Mantova“: in corso di separazione, i due genitori si sono obbligati reciprocamente a non pubblicare foto dei figli sui social fino al compimento dei loro 18 anni.

Non voglio tediarvi con elucubrazioni circa i risvolti giuridici che il Patto di Mantova avrà a breve e a lungo termine nel mondo legale. Certo, è un precedente importante in materia di tutela dei diritti dei minori e di #BWR – Baby Web Reputation.

Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. Camilla Signorini è stata felice di poter far parte del progetto di interviste “Italiani in Italia” , quindi presto la intervisterò e chissà che leggere la sua opinione non ci aiuterà a farci un’idea più completa.

Nel frattempo vi riporto un paio di link a post pubblicati da due mamme bloggers affermate, brave, che non lasciano nulla al caso e che questo argomento non lo hanno certo trascurato. Le conoscete tutti:

Claudia PortaFoto dei bimbi on line: perché non ho paura
(dal blog La casa nella prateria)

Chiara Cecilia SantamariaPerchè non metto foto di mia figlia on line
(dal blog Machedavvero)

Una buona lettura e vi aspetto quanto prima per la nuova intervista “Italiani in Italia“, se vi farà piacere!

Nico

5 thoughts on “Baby Web Reputation

  1. Io preferisco evitare, ma non mi sento di criticare chi lo fa. Seguo alcune mamme blogger straordinarie che sicuramente sanno come spiegare ai figli quello che fanno. I loro bambini sono chiaramente sereni e partecipano consapevolmente e con divertimento al lavoro della propria madre. Non tutte hanno questa capacità.

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